Nato l’11/5/2000 Leonardo Fiorani è uno dei giovani prospetti della TVB U18 Elite aggregato, con Felici e Botteghi, alla Serie C e dunque uno dei ragazzi su cui la Federazione punta per la Nazionale giovanile di oggi e per quella Senior di domani.
Quando hai iniziato a giocare a basket?
«Che mi ricordi, ho sempre avuto feeling col basket: ho una mia foto a tre anni col pallone in mano. A otto anni ho cominciato col minibasket della Pallacanestro Titano e non ho più smesso».
Fino a qualche anno fa giocavi centro, adesso stai cominciando ad allontanarti dal ferro: ci racconti questa trasformazione?
«Fino a qualche anno fa, in effetti, ero un giocatore meno mobile, un numero 5 con un gioco esclusivamente interno. Nella TVB, però, ci sono altri lunghi e questo mi permette di giocare fuori per provare ad attaccare in uno contro uno, o tirare da tre. Adesso sono più dinamico, ho perso peso e sono cresciuto a livello muscolare e, soprattutto, sono migliorato molto a livello aerobico. Preferisco decisamente questo nuovo ruolo, anche se in allenamento spesso vengo utilizzato da lungo».
Quali sono i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli?
«La cosa che so fare meglio è giocare pick’n’pop, cioè bloccare e aprirmi per un tiro da fuori; devo migliorare aiuto e recupero in difesa e uno contro uno in attacco. In difesa, visto il mio passato da centro, faccio meno fatica contro i lunghi; sto lavorando per velocizzare il lavoro di piedi per poter difendere meglio sugli esterni».
Cosa hai pensato quando è stato presentato il progetto TVB?
«Ero titubante, all’inizio non ci credevo proprio… Un po’ per la rivalità con i Tigers, ma soprattutto perché, dopo l’esperienza dello scorso anno con la Pall.Titano, la categoria Elite mi sembrava troppo competitiva. Invece ci siamo trovati subito in sintonia con i ragazzi di Villa, come se fossimo un gruppo già rodato. Se siamo in lizza per il secondo posto è perché la squadra è completa e ben coperta in tutti i ruoli, c’è un bel clima e un bel rapporto tra i singoli e soprattutto ci teniamo e abbiamo voglia di vincere».
E l’esperienza con la Serie C?
«Mi piace molto e mi sta facendo crescere. La serie C è tutta un’altra cosa rispetto alle giovanili: a livello di Settore Giovanile non ci sono schemi difensivi particolarmente complessi, nella C sì, il lavoro difensivo è dettagliato quanto quello offensivo. Mi piace che in squadra ci siano anche Felici e Botteghi, perché siamo coetanei e compagni nella TVB, ma mi trovo bene con tutti, perché è un gruppo giovane e unito».
Far parte di un piccolo stato vi dà un’opportunità unica: la Nazionale…
«Ogni anno lavoro in campionato per arrivare in Nazionale pronto a competere per gli Europei. Quando, nell’estate 2016, non sono potuto andare a Cipro con l’U16 per infortunio mi è caduto il mondo addosso, è stato un momento davvero brutto. La possibilità di giocare in Nazionale è lo stimolo che più di ogni altro mi porta a lavorare intensamente durante tutta la stagione».
Da grande vuoi fare il giocatore?
«E’ il mio obiettivo: sto pensando a cosa fare se non dovessi farcela, ma per ora non ho un’idea precisa, voglio giocarmi le mie chances col basket».
Cosa ti piace fare quando non giochi?
«Mi piace stare con gli amici, ma non mi resta tanto tempo perché mi alleno tutti i giorni, più la partita. Arrivo a casa da scuola, studio, mi alleno e torno per cena. E’ un ritmo serrato, ma non mi pesa, perché allenarmi mi piace moltissimo: non è uno stress, ma un modo per scaricare lo stress».
Il tuo rapporto coi coach?
«Ho sempre avuto un buon rapporto con i miei allenatori, mi piace imparare. Sono giovane e voglio migliorare giorno dopo giorno e per questo mi serve una guida esperta».
(foto di Simone Maria Fiorani)